nelia_massarotti

Cara Nelia
ho ricevuto le prove delle tue litografie: Toscanini, Furtwangler, Bruno Walter e De Sabata.
«Memoria del tempo e dell'oblio nemica» è una frase che qualcuno ha scritto e che mi è tornata guardando i tuoi disegni: la tua casa paterna di via Cappuccio, le serate di allora.
Si parlava, si discuteva, si litigava: futurismo, i quadri di Soldati, Sironi, Carrà, De Chirico, Stravinskij e Schònberg in chiave clandestina per quei tempi.
lo ostinato ti volevo convertire a Verdi (allora fuori moda), tuo padre ci osservava e, credo, qualche volta, nel culmine della diatriba, con il suo occhio di grande psichiatra. Tua madre, invece, estremamente giovanile e entusiasta (e come le assomigli), entrava a capofitto nelle nostre dispute. Musica e pittura si fondevano, si urtavano in interminabili conversari.
Ricordo una delle tue prime «personali» qui a Milano. Allora tu disegnavi i boschi della Puglia, la terra natia di tuo padre. Facevi delle grandi piante e Carrà guardava con interesse le loro ombre verdi e misteriose.
Da allora hai cominciato a raccontare e a cercare quel segno che oggi assume un valore emblematico.
Hai scelto Toscanini e ci hai restituito il Verdi autentico che noi conoscevamo, hai descritto la bacchetta nervosa di Furtwangler, come la spiavamo dalla galleria della Scala, hai «sentito» le incantate atmosfere mozartiane di Bruno Walter e l'autorità di De Sabata, un maestro per tutti.
In queste tue litografie ho ritrovato l'entusiasmo delle lontane serate di via Cappuccio, filtrate dal tempo trascorso, sofferto con esso nella ricerca continua e viva dello straordinario mutare dell'uomo.
Giampiero Tintori

Presentazione della cartella I grandi interpreti «dal vivo», quattro litografie policrome, cm 30 x 40, tiratura 40 esemplari firmati e numerati dall'artista, realizzate sul torchio a stella di Galli e Thierry, Milano, 1970.