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Gf. Ra. 1986

Recensioni

Ritratti di gente famosa
Cinque incisioni di Nelia Massarotti

«Dell'incomunicabilità - Omaggio a Montale» è il titolo di una cartella di cinque incisioni a punta secca cui si impronta una mostra alla galleria «Kriterion» (corso di Porta Romana 20; chiude lunedì 7), dedicata a un'artista milanese scomparsa otto anni fa, Nelia Massarotti.
Presentata da Giuliano Gramigna e Silvia Mascheroni, la rassegna offre un corollario di disegni a biro: ritratti che ci propongono la familiare fisionomia di Eugenio Montale, insieme con Ezra Pound, Pasternak, Borges, Alfonso Gatto, Palazzeschi, Pasolini.
Come disegnate dal fumo di un'esile bacchetta d'incenso, pronte a svanire, forse per metà già svanite, le figure appaiono frutto di un'urgenza che esorta a «scrivere», più che a trascrivere - nel senso di delineare copiando - tratti fisionomici.
Tutto è, all'apparenza, rapido, virtuale o instabile, segnato da spirituale insoddisfazione nell'arte di Nelia Massarotti che Gramigna definisce persona dalla gentilezza «al fil di ferro»: disposta, cioè, a dare, ma non a disertare se stessa, così pressata dall'anelito a capire per capirsi.
Disperatamente convinta dell'incomunicabilità del profondo? Ecco «Prigionia di poeta», un tenue olio su tavola: la diafana immagine, ove traspare la vena lignea del supporto, è «fisicamente» oppressa da una barriera di concrete asticciole, perentoria e importuna materialità. Ed ecco, nella realtà, l'artista, colpita dal male, sottrarsi a ogni epidermico, consolatorio comunicare. Nelia si spegnerà senza che alcuno abbia a intrudere nella «sua» solitudine.

Gf. Ra.
Corriere della Sera, 3 luglio 1986

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